Vernici ecologiche in cucina

Ambienti sani da vivere, che durano nel tempo
Vernici ecologiche in cucina

Fin da quando iniziò l’attività, era il 1976 e non si parlava ancora di certificazioni ambientali e vincoli legali, Gianfranco Arcari lavorava il legno per le sue cucine su misura e acquistava esclusivamente vernici ecologiche atossiche tedesche, ordinandole e ricevendole direttamente dalla Germania, dato che sulla confezione di tutte le vernici in commercio in Italia il simbolo del teschio (rischio di morte) faceva bella mostra di sè.

Nella concezione del fondatore infatti la casa è da considerare come un’estensione del nostro corpo, quindi da “vestire” in modo che non ci danneggi, scegliendo le soluzioni idonee a creare un ambiente non solo bello ma anche salutare per chi ci vive dentro.

E, per rimanere nella metafora della moda, la cucina non è pensata come un ‘pret a porter’ che arrederà un ambiente per qualche tempo e verrà rifatta la stagione successiva, ma un pezzo fatto per durare una vita.

Vernici ecologiche in cucina

Ed è in questa prospettiva di lunga durata che la scelta di usare vernici ecologiche prende importanza, dato che il rilascio di sostanze nocive tipico delle vernici di scarsa qualità non avviene repentinamente e violentemente ma a basse concentrazioni e in modo continuativo nel tempo causando irritazioni agli occhi e alle vie respiratorie.

Certo le vernici ecologiche avevano e hanno un costo maggiore - come sempre i prodotti di qualità e ancor di più quelli certificati - ma il senso di responsabilità verso le persone e l’attenzione all’ambiente sono per Arcari un valore fondante, tale da non poter nemmeno ipotizzare l’uso di materiali meno che perfetti da ogni punto di vista.

E questa attenzione, coordinata a tutte le altre attenzioni operate per garantire i più alti standard qualitativi, si è fusa con la tradizione e le capacità artigianali dell’azienda.